giovedì 25 febbraio 2010

Confesso : ho fatto lo spione !


La stanza dove ho vissuto, fino ad ora, ha una finestra che da sulla strada. Di notte o di giorno sento tutti i cani, tutte le pubblicita´, tutte le moto, tutti i carnevali...Dall´altra parte della strada c´e´la Casa parrocchiale e la sacrestia con l´abside della Cattedrale. In mezzo alla strada ci sono alcune robuste piante di manga. Quasi in mira alla mia finestra un cassone per la raccolta dei rifiuti. Nelle vicinanze c´e´una macelleria, che regolarmente, al pomeriggio, manda a scaricare brandelli di grasso e ossa di mucca. Una festa per gli " urubu´", grossi volatili nerastri, come dei corvacci piu´grossi, che in pochi istanti si servono al cassonetto, lasciando ossi sui marciapiedi o in mezzo alla strada. Quando passa il camion grande a svuotare il cassonetto, un profumo di carne marcia entra nella stanza, ma passa in fretta. Ma di notte il cassone e´frequentato anche...dagli umani. Ricordo le prime notti che ero qui : arrivavano a gruppi di due o tre, rumorosi, rovistavano qualcosa, se ne andavano. Stavolta invece arriva da solo, verso le due di notte, in silenzio, organizzato. Ho spiato e seguito la sua liturgia, anche perche´da oltre un mese soffro una pesante insonnia, che aumenta sempre piu´. Lui arriva, entra, prende un cartone e alcune borsine di rifiuti. Esce dal cassone, stende il cartone come fosse una tovaglia ricamata, e inizia a far passare le borsine con cura certosina. Quello che giudica commestibile lo mangia, non dimentica di lanciare qualcosa ad un amico fidato, un cane grigio e magro che lo accompagna. Finito il pasto ( a volte si tratta di avanzi di gamberetti, cibo molto comune qui ) entra ancora nel cassonetto, stavolta cerca una scatola piu´piccola, poi prende tra i rifiuti qualcosa che gli possa servire : vecchie havaiane, un brandello di salvietta, una maglietta. Ha trovato una bottiglia di plastica, l´ha aperta , ha annusato il poco contenuto, l´ha vuotata, ha messo la bottiglia nella sua scatola, come fosse il carrello di un supermercato. Poi un fischio al suo cane, e se ne e´andato in direzione della piazza, senza sparecchiare la tavola, senza neanche dover passare dalla cassa. Io lo conosco perche´e´venuto a suonare alla nostra casa, e´capitato che fossi io ad aprire la porta. Ha chiesto del cibo, ho trovato anche dei vestiti. Era domenica scorsa. Andandosene mi ha detto : " Bispo, nao me abandone..." ( cioe´ " Vescovo, non mi abbandoni " ). E`la prima volta che mi chiamano vescovo. Forse voi non capite cosa si prova ad essere nominati vescovo da un barbone, da un mendicante...

Nessun commento:

Posta un commento