


La prima foto, evidentemente, e´del periodo natalizio. Mi ha colpito l´uso del bambu´, prodotto naturale locale. Ma soprattutto mi ha fatto sorridere la grandezza della culla, in proporzione alle altre statue. Ma pensandoci bene, il neonato e´...grande ! Ho fotografato in una chiesa dove ero andato a confessare i ragazzi. Tra una confessione e l´altra ci hanno anche servito della coca-cola ghiacciata !
La seconda foto e´del mese di novembre, ma la bambina che gioca " dentro al Cristo " la trovo natalizia . Non e´una posa, io passavo in bici e la bambina stava giocando da sola, davanti alla bella chiesa di Cristo Redentore.
La terza foto : siamo in ottobre, durante il Cirio ( processione ) di Acara´. Un furgoncino carico di...angeli stanchi e accaldati.
E ora vi racconto il mio primo natale.
E ora vi racconto il mio primo natale.
L´invito mi era giunto inaspettato ma gradito, in un pomeriggio di pioggia. Mentre stava vestendo una pesante tuta di gomma, il prete motociclista ( uno spagnolo umile, dalla faccia laboriosa, che per se´preferisce la moto alla macchina ) mi aveva chiesto di celebrare il Natale in una delle sue comunita´. E´la mia prima Messa di Mezzanotte. In realta´iniziera´alle 19,30 locali; qui´non si chiama Messa di Mezzanotte, ma - curiosamente - Messa del Gallo. In Cattedrale cominciera´alle 21. La notte e´tutta consacrata , purtroppo, per il chiasso della musica, delle feste, delle bevute, dei fuochi artificiali, che non mi faranno dormire un granche´, tra il 24 e il 25 dicembre. E non siamo ancora alla notte del 31, che si annuncia ...in bianco ( cosi´dicono i locali ).
Arrivo un po´in anticipo alla cappella di sant´Antonio, bairro Mutirao ( quartiere lontano dal centro, sede della Universita´, ma popolare e poco organizzato urbanisticamente ). Stranamente sono gli stessi animatori che mi invitano a cominciare puntuale. Pochi minuti dopo le 19,30, mentre e´gia´buio, mentre nella vicina piazza alcuni ragazzi a torso nudo giocano l´ennesima povera partita a calcio, inizio un po´emozionato la prima messa di Natale. Non cé´moltissima gente, la cappellina non e´molto grande, siamo in estrema periferia, la liturgia e´stata tutta organizzata da adolescenti, loro forse piu´emozionati di me. Ogni tanto getto lo sguardo sulle finestre della chiesetta : di volta in volta qualcuno si affaccia incuriosito, si ferma un po´a seguire la preghiera, come spettatori dalle logge di un teatrino. C´e´il solito cane che entra in chiesa, non manca quasi mai. Qualcuno, previdente, ha parcheggiato la bici dentro : non me n´ero accorto nella breve processione di entrata. Mancano pochi istanti alla lettura del Vangelo, quando una mamma, nel secondo banco, allatta il bambino che tiene in braccio. Presepio vivente. Stavolta non ho fotografato. Come non sono riuscito a fotografare la mamma che allattava in motocicletta, mentre il taxista guidava. La predica scorre via senza intoppi : alcuni appunti su un foglio, pochi pensieri, vedo che mi guardano e capiscono, poco cedimento a pistolotti sentimentali e strappalacrime. Un bambino si addormenta sul banco, la mamma gli fa da cuscino, ma questo quando la predica e´gia´terminata da un pezzo. Mi commuovo quando i ragazzi cantano, in portoghese, " Noite feliz ", la nostra " Astro del ciel ". Alla fine della messa, avvisi noiosi non dati da me. Il parroco spagnolo mi aveva raccomandato di dare un lecca-lecca ai bambini : ma anche adulti e giovani non se lo fanno dire due volte ! Subito dopo la messa, con la stessa tunica sudata che i ragazzi avevano indossato per fare le letture, va in scena, nel vicino salone, una rappresentazione di Natale. Ma siamo in pochi, molti sono gia´andati nel presepe delle loro povere case. Nel quartiere sono in maggioranza le abitazioni di legno. Poi il prete spagnolo passa a prendermi : nel frattempo ha celebrato la messa anche lui, ed allora ci fermiamo in una casa, per un po´di tacchino, una coca-cola, una torta al cioccolato. E´il cenone ! Tra i misteri non risolti del mio primo Natale c´e´anche questo : nei negozi il panettone al cioccolato costa 10,65 reais, quello tradizionale 10,66. Un centesimo in piu´. Ma che senso ha ?


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