lunedì 23 dicembre 2013

Purista

Si, sono anch' io un purista della liturgia, anche se qualcuno non ci crede. Dovreste sentire come mi si rivolta lo stomaco quando qualcuno, all' ambone, durante la Liturgia per eccellenza, volta le pagine del grande Libro bagnandosi l' estremita del dito con un malcelato tocco di lingua. Inorridisco. Divento tradizionalista, peggio di un ottuso veterocattolico preunitario, vittima di Porta Pia.  E di recente, accanto a me, sull' altare, ho visto girare le pagine del libro dei canti, proprio con l' organo del gusto, dato che le due mani erano tutte occupate. Come ho reagito ? Mi ha protetto san Giuseppe, protagonista - finalmente - del vangelo di ieri. Ho taciuto, proprio come fa il buon Giuseppe per tutto il vangelo. Neanche un virgolettato, neanche un monosillabo, nessuna parola. Giuseppe, nei sinottici, non parla mai, non apre bocca. E il vecchio Giovanni XXXIII, papa bergamasco, lo aveva nominato... Patrono dei catechisti ! E Francesco d' Assisi, frate vestito da povero, diceva sempre ai suoi compagni d' avventura : " Annunciate il vangelo, e se serve anche con le parole ". Stavolta anche io ho fatto come Giuseppe, taciturno e umbratile, ho fatto come diceva il Poverello. Ho tenuto tutto dentro.

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