Cosi' descriveva il suo servizio :
" Questa posizione mi costituisce in un' estrema solitudine. Era gia' grande prima, ora e' totale e tremenda. Da' le vertigini. Come una statua sopra una guglia. Niente e nessuno mi e' vicino...Io e Dio. Il colloquio con Dio diventa pieno e incomunicabile. "
Una descrizione lucida, spietata, figlia della sua profonda umanita', non disinfettata dai paludamenti del cerimoniale accumulato nei secoli.
Ecco perche' Francesco e' fuggito dalla gabbia dorata dell' apostolica magione, sia pur con la finestra piu' attraente del mondo.
giovedì 30 ottobre 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)


..." Pregare è bellezza" scriveva Paolo VI.
RispondiEliminaMa “La preghiera ha per padre il silenzio e per madre la solitudine.” ( Savonarola )
Amo follemente i momenti di solitudine, per godere appieno della mia libertà!!!
RispondiElimina