No, non mi riferisco al rinascimentale appartamento del cardinale Bertone, di cui giornali e web svelano reali o immaginati particolari, oltre alla considerevole cubatura. In tempi non sospetti ho gia' consumato inchiostro ( virtuale ) per dire qualcosa del porporato, uno dei tanti galli cedroni che svolazzano nel serraglio.
Piuttosto, se fosse vero : che domenica scorsa, nel tripudio vaticano delle canonizzazioni, non si e' trovato lo spazio di un accenno, una preghiera dei fedeli, un passaggio di omelia, un ricordo tra i defunti per il povero Marco Gusmini, di Lovere. Abitava con la famiglia in via papa Giovanni XXIII, era andato pellegrino con il suo Oratorio ( di cui era sorridente Animatore ) alla grande Croce dedicata a Giovanni Paolo II, su in Valcamonica. Uno schianto improvviso, e Marco non riesce a scappare, e quintali di croce lo inchiodano.
Se fosse vero che non lo si e' nemmeno pianto di commozione, nella pompa della grande giornata... Se fosse vero che si e' preferito oscurare mediaticamente l' accaduto, per non turbare...
Sarebbe una gran bella " brutta figura ".
Meno male che la mamma di Marco ha fatto in tempo a dire cose saggie, degne di santita'. Quella anonima e sconosciuta dei poveri cristi.
martedì 29 aprile 2014
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...Non si meravigli Don Angelo,
RispondiEliminaio credo che anche pochi dei suoi " colleghi" abbiano ricordato Marco come ha fatto Lei nell'omelia, con dolcezza e delicatezza...
Ormai: delicatezza, dolcezza, sensibilità, attenzione al dolore degli altri... virtù d'altri tempi!!!