Per necessita' mi trovo a dover percorrere diversi kilometri di quella vescica, di quell' enorme uretere d' asfalto che chiameremo Brebemi. Una giungla di accessi, rotonde, deviazioni, soprappassi e pure sotto, rifiuti, sbancamenti, bretelle, cartelli, cemento. L' impressione e' che il futuro sia stato progettato solo per i Tir, gli autoarticolati, le macchine cibernetiche con navigatori, satelliti, viva voce, blutut ( si, lo so che non si scrive cosi'...), solo per chi viaggia senza poter guardare mai la natura ( violentata ) che e' fuori dal finestrino. Le strade del futuro non sopportano le piccole utilitarie, che rallentano la folle fretta delle merci.
La stessa impressione se penso alle folkloristiche congregazioni del sottobosco curiale romano, come la reverenda e pontificia e blablabla Congragazione per il Clero. Non hanno saputo interpretare i bisogni dei tempi, i segnali che gia' si annunciavano con evidenza. Non hanno preso ardite decisioni per far superare i campanilismi, per ridurre le pretese aspettative, per dare a tutti i presbiteri una ampiezza e varieta' di servizio, che permettesse un minimo di vita comunitaria, una comune abitazione che rispondesse almeno al bisogno di mangiare e vestire e parlare, invece lasciando sempre qualcuno a marcire nel lavoro solitario e abitudinario. Fa sorridere che proprio oggi la Liturgia del giorno ci ricordi che il Maestro ci mando' convinto a due a due, che Barnaba collaboro' e aiuto' Paolo, che Cirillo si confronto' con Metodio...Vi odio, inutili pagliacci della melma curiale romana. Godetevi la vostra vita da ovattato salotto...
Ma ci vuole cosi' tanto a pensare un futuro piu' sereno per tutti ? No, a voi non importa nulla ...delle piccole utilitarie. Solo che evitino tre o quattro peccatucci.
venerdì 14 febbraio 2014
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OK!! Eccelsa riflessione. Perché di questo disagio non se parla alle riunioni del clero..... ciao
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