Simpatia per gli antipatici

Scrivo sotto il turbine inaspettato di questi giorni. In pochi minuti, da un balcone di Roma, con poche parole, improvvisamente si e' tutto ribaltato. Ma da qualche ora mi accompagna un pensiero : provo simpatia per il papa di prima, e mi chiedo come guardera' a tutto il travolgente successo di Francesco. Come ci si sente nel vedere che il tuo successore sprizza e raccoglie simpatia dappertutto, mentre tu eri considerato da molti antipatico, freddo, distaccato, difficile, tedesco, senza carisma...e mi fermo qui. Povero papa di prima, distrutto dalla stampa e dalla televisione fin dai primi giorni, con un giudizio che poi era condiviso dalla gente, che infatti ripeteva spesso : questo non mi piace, non mi piace, non mi piace... Ora molti dicono : questo nuovo papa parla di Cristo, non da' nessuna importanza a se' stesso, mentre quello di prima... Anche quello di prima parlava di Cristo, non dava nessuna importanza a se' stesso. Non mi nascondo : anche  io ne avevo giudicato negativamente la svolta tradizionalista, il gusto sorpassato per antichi paramenti, la teologia timorosa del nuovo, il giudizio negativo sul mondo. Alcune cose invece le condividevo : non ha mai voluto imitare Giovanni Paolo II, ha cercato di essere se' stesso, non cercava l' applauso a tutti i costi. E se avesse lasciato il suo servizio proprio per questo ? Se il sommo teologo si fosse reso conto di non riuscire a parlare alla gente, di risultare antipatico ? E se avesse lasciato proprio perche' non si sentiva accolto ? Ho sempre provato tenerezza per gli sconfitti e gli antipatici, coloro che sono respinti e rifiutati in partenza, coloro che non seguono le mode e la corrente. Ora provo simpatia per questo sconfitto, che molti giudicavano antipatico.