Nell' anno di un carnevale per tutti
Per alcune lune
coricate sdraiate
si ferma una nebbia
da fuori stagione,
una più lenta
pausa del tempo.
Meno timidi merli,
volpi in città,
piccole lepri
a caccia di noi,
mentre un suono
di campane gelate
ci fa silenzio
tra allarmi e sirene,
e un telefono rotto.
Siamo cavalli
al muro di anelli,
cimici
a nuotare sul dorso,
lucertole
di lucide piastrelle,
siamo appartati
come animali feriti,
prigionieri di libertà.
Giorni e giorni
di rete globale
che racconta
colori a un cieco,
e file
di passeri migranti
dietro
a un trattore che ara :
in quelle case
che vendono
più cibi che fami .
Nella solitudine sola
del camposanto
si illudono api
sopra fiori di plastica,
senza sapere
delle nostre lacrime vere.
Poi un giorno
dalla finestra
passa
la nuova stagione,
e fiori di terra
salgono in alto,
preludio
alle cucciole mosche
che non fanno noia.
E' passato un tempo
che mi impara futuro,
mentre siamo sospesi
in una terra che gira
nell' universo
che si spande...
di Marco Paolo Errante
venerdì 15 maggio 2020
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