venerdì 15 gennaio 2010

Ai bordi della periferia !

















Dopo alcuni giorni di silenzio ( stavo lavorando ! ), invocato da un post di Maddi, torno a farmi leggere.
Ogni citta´del Brasile, ogni citta´del mondo ha le sue periferie. Abaetetuba non fa eccezione. Sono i quartieri piu´distanti...dal centro, gli ultimi che sono sorti, quelli dove le strutture essenziali sono carenti, poca acqua e poca luce, dove la vita e´in equilibrio precario. Nella prima foto si vedono alcune...villette a schiera della periferia di Abaetetuba. Di solito la periferia e´il regno della violenza : quasi ogni settimana ad Abaetetuba c´e´una vendetta, un regolamento di conti. L´ultimo e´una lite, perche´il cane ha fatto la pipi´sulla moto di un´altro, e questi ha reagito, suscitando vendetta.
Ma nei giorni scorsi ho visitato le periferie delle periferie, le periferie al quadrato, i bordi delle periferie ( come cantava Eros Ramazzotti qualche anno fa ).
Nei giorni scorsi hanno fatto visita alla Diocesi di Abaetetuba tre italiani , operatori e volontari di una Onlus , chiamata " LumbeLumbe ", come recita un saluto angolano.
Anche io ho accompagnato Eugenio, Alessandra e Pierpaolo ( questi i loro nomi ) , professionalmente molto competenti, interessati a vedere da vicino due realta´della periferia di Abaetetuba :
una " fabbrica " per la lavorazione e la trasformazione della mandioca, in mezzo alla foresta, vicino ai campi di produzione del prezioso tubero, e una struttura per l´allevamento di pesci, sia per il fabbisogno alimentare che per il ripopolamento. Sono due progetti che la Diocesi ha segnalato, e che la Onlus valutera´di sostenere.
Nelle foto si vede cosa significhi vivere una vita intera lungo il fiume, in modeste case di legno su palafitte. Un´altra delle immagini mostra dom Flavio, il vescovo di Abaetetuba, insieme ai tre italiani, e poi ci sono anche io, invitato a bordo della...nave come mozzo e marinaio di fatica. Nelle altre foto si vede ancora il paesaggio delle isole ed uno dei bacini di pescicoltura.
Quello che mi ha fatto pensare molto e´la vita dura di queste famiglie, che vivono ai margini, fuori citta´, dove ogni giorno e´sempre uguale a quello precedente, dove il panorama non cambia mai, dove i contatti e gli stimoli sono diradati. Come fanno a vivere una vita intera in mezzo alla foresta o su una isola semideserta ? Abaetetuba, infatti, oltre alla citta´, possiede un vasto territorio di foresta e decine di isole, solcate da ramificazioni del grande fiume. La solitudine e il silenzio, il tempo sembra si sia fermato, a pochi minuti dalla citta´... Perfino gli insetti, in periferia, sembrano piu´crudeli. Dopo una settimana ho ancora croste in varie parti del corpo.
Pero´la realta´di questi giorni ha rivelato che anche il Brasile ha la sua periferia, cioe´qualcosa di piu´povero ancora. Si tratta di Haiti, il miserabile paese devastato dal terremoto. Da anni il Brasile e´impegnato a sostenere un po´lo sviluppo di Haiti. Tra le vittime haitiane anche una grande brasiliana, una grande cristiana, una grande donna : la dottoressa pediatra Zilda Arns, sorella dell´emerito cardinale di San Paolo ( Paolo Evaristo Arns ) fondatrice della Pastoral da Criança, menzionata per il Nobel della Pace. Era stata gia´due volte ad Abaetetuba, dove le suore saveriane gia´da 25 anni avevano raccolto il suo invito, dandosi da fare per seguire le mamme e i neonati. Cara Zilda, la tua vita non e´stata vana. L´hai spesa nelle periferie del mondo, dove la vita e´dura, e dove tanta gente in lacrime ti vuole bene.
Piu´in la´di una periferia, c´e´sempre un´altra periferia...


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